mercoledì 28 marzo 2012

E' Vero che è Difficile licenziare in Italia?

Monti, le banche, gli industriali e i loro scagnozzi della pseudo-informazione lo ripetono ossessivamente: in Italia è difficile licenziare, per questo non si investe.
Però i dati sconfessano questa frottola; guardiamoli ogni tanto.


lunedì 26 marzo 2012

60 Miliardi

Stampiamocela bene in testa questa cifra, 60 miliardi.
Una somma calcolata, con tutta l'autorevolezza del caso, dalla Corte dei Conti e che corrisponde al prezzo che il paese paga in termini di corruzione ogni anno.
In pratica, un lavoro pubblico che costa cento lievita sistematicamente a duecento, se non trecento o più.
E' questo che è insostenibile per un paese moderno: che ci siano aziende che fanno profitto indebitamente senza nessuna remora verso la concorrenza.

venerdì 23 marzo 2012

La Riforma che Vorrei

Una crisi grave come quella che attraversa l'economia nel nostro paese imporrebbe che si varasse una serie di vere riforme.
Io faccio una piccola proposta, articolata in pochi, semplici punti, anche se non sono nessuno per formularla e tanto meno per farla considerare da chi ha il potere di decidere in materia. Diciamo che sostanzialmente è la riforma che vorrei se credessi nelle riforme, come lavoratore prima di tutto.

mercoledì 21 marzo 2012

Fumo negli Occhi, non Riforma del Lavoro

La partita sulla riforma del diritto del lavoro è in pieno svolgimento.
Come ci si poteva aspettare, il governo ha fatto la sua mossa, e con un accordo 'mentale' (qualcosa di simile ad un calcolo delle probabilità) con Cisl e Confindustria ha presentato una bozza di progetto che demolirebbe il valore deterrente dell'articolo 18, facendo finta di bilanciare questo obiettivo con alcune acrobazie sull'allungamento temporale dell'indennizzo per i licenziati.

La posta in palio di questo contenzioso sull'articolo 18 non è in sé la norma specifica (benché la cosa non sia trascurabile), ma il sindacato.

sabato 17 marzo 2012

Riciclaggio di denaro pulito (pubblico)

Solo alcuni dati.
Circa 800milioni di euro di denaro pubblico passato nelle casse dei gruppi editoriali e dei giornali di partito in un anno.
Tra i 200 ed i 300 milioni di euro di rimborsi elettorali ai partiti per ogni singola tornata elettorale.
Circa 60 miliardi di euro pagati dalla collettività per le implicazioni della corruzione.

L'anti-politica cos'è, quella che istintivamente solleva gli animi, specie quelli meno avvezzi al ragionamento politico complessivo, o la prassi interna dei partiti e delle lobby che li controllano?
E per quanto ancora basterà ripetere "fino a che 'quelli' vengono votati, significa che hanno consenso", perché nessuno abbia la legittimità di mettere in discussione l'intero sistema politico attuale?
Bisogna iniziare a ragionare su come si supera la dittatura della mafia dei colletti bianchi, altrimenti questo superamento non avverrà mai ed un'intera generazione ne rimarrà schiacciata.

giovedì 15 marzo 2012

Un Accordo che non è una Riforma

Occorre immediatamente sgomberare il campo dalle sciocchezze: l'accordo tra governo e sindacati sul tema del lavoro si profila come un semplice proclama di alcune entità politiche in difficoltà, che devono avere titoli di giornale da potersi giocare per il mantenimento delle postazioni (relative) di potere.

Da un lato c'è il governo Monti, che si è fatto imporre alla successione di Berlusconi a novembre ma non ha concretizzato neanche uno dei provvedimenti con cui si era accreditato [niente liberalizzazioni, niente riforme istituzionali].
Dall'altro il centro-sinistra, che non potrebbe più tenere il piede in due staffe e rischierebbe il cappotto.
Dall'altro ancora i sindacati, che cercano disperatamente un modo per sopravvivere in un mondo economico che palesemente li ha emarginati al ruolo di piccole lobby.

venerdì 9 marzo 2012

Manifestazione dei Metalmeccanici Fiom del 9 Febbraio

Un corteo davvero grande, di forte impatto visivo. 
Si è trattato, tuttavia, soprattutto di una prova di forza a livello sindacale ma senza una reale combattività.
Mi ha fatto molto impressione l'incessante susseguirsi di rappresentanze di aziende in esubero o addirittura in chiusura, da ovunque. Segno palese di quanto male sia messo l'apparato produttivo.
Le componenti di movimento (no-tav e studenti, ad esempio) sono state tutto sommato esigue; è stato un corteo del lavoro.

 

piazza esedra

stazione termini1

sabato 3 marzo 2012

Alta Velocità in Val di Susa: Essere Contrari per Avere Sviluppo

Prendo spunto da un interessante articolo di Adriano Sofri per Repubblica, in cui si propone di ricorrere ad un referendum simbolico sull'argomento Tav per dirimere la legittimità ad operare nell'uno o nell'ìaltro senso.

Come lo stesso Sofri dice, è chiaro che non si può dare legittimità giuridica a tutte le forme di dissenso del paese, perché questo comporterebbe anche la possibilità che tali consultazioni si possano estendere a materie molto più delicate, come la secessione di alcuni territori.

Il problema tuttavia, se viene posto sul piano dell'autodeterminazione, parte da una china completamente errata, soprattutto per quello che riguarda la lotta che i comitati No-Tav stanno conducendo da anni.
Essi non chiedono affatto di rimanere isolati dal resto del paese, e men che meno chiedono che non arrivino investimenti ed infrastrutture.
Questo elemento, si badi bene, è esattamente quello che determina la qualità della battaglia No-Tav e di moltissime altre battaglie per la difesa del territorio: un elemento di progresso.