Sembrava che tutta l'economia reale fosse in pericolo, poiché altro ogni prezzo avrebbe risentito di questo andamento. Tuttavia, una volta 'scoppiata la bolla', in pochi mesi il prezzo del greggio arrivò a dimezzarsi, attestandosi intorno ai $70-75. Anche quello dei derivati, come la benzina, si è abbassato; ma non certo della metà: €1,10 è stato il picco minimo.
Da allora ad oggi questa fondamentale risorsa energetica ha subito nuovamente un consistente rialzo, dovuto a diversi fattori, soprattutto politici; però il prezzo è lievitato a $101,50 circa (dicembre 2011), con una previsione di innalzamento a poco sopra i $110 per l'anno successivo. In compenso la benzina ormai oscilla tra €1,70 e €1,80. Andando a proporzioni, anche grossolanamente, la cosa non è congrua.
Anche a volersela prendere con lo stato, che incide sul prezzo finale per ormai oltre il 60%, tutti facciamo esperienza in prima persona di qualcosa di strano.
Esempio a): viene annunciato oggi il rialzo del prezzo del greggio di, chessò, $0,10 al barile; il giorno dopo, massimo due, il prezzo del distributore si è già innalzato, cosa che non è ragionevole perché sembra chiaro che un barile di petrolio estratto oggi non corrisponda alla benzina che troverò domani in distribuzione.
Esempio b): il governo annuncia l'aumento delle accise oggi e, anche qui, il giorno dopo il prezzo finale del prodotto è aumentato; ma di sicuro il giorno dopo l'aumento delle accise non è neanche entrato in vigore.
Non sono queste delle truffe?
Non c'è qualcuno che si sta arricchendo a dismisura, giocando sul fattore 'crisi'?
Il peso di questa gigantesca truffa è drammatico per i normali lavoratori e le loro famiglie: se, per ipotesi, una famiglia usasse 10 litri di benzina a settimana, ogni centesimo di aumento comporterebbe oltre 5 euro di aggravio sul bilancio all'anno; che sembra una cifra in fondo molto bassa ma, considerato
che il prezzo della benzina è aumentato mediamente di 12 centesimi solo nell'ultimo anno (dati Cgia Mestre), ciò significa che ogni 10 litri di prodotto si è lasciato allo stato ed ai petrolieri sessanta euro in più dell'anno precedente.
Il diesel ha avuto un rincaro medio di 11 centesimi nello stesso arco di tempo, mentre solo il Gpl (santo subito!) ha mantenuto un costo invariato.
Ora è chiaro che i comportamenti di massa - in questo caso la tendenza a muoversi spesso con l'automobile, insieme alla tendenza ad acquistare macchine a benzina - acuiscono le conseguenze delle speculazioni, o forse addirittura ne dirigono le prospettive di guadagno.
Tuttavia rimane il dato di un insostenibile ed ingiustificabile profitto in un momento estremamente critico, in cui già gravano sulla popolazione dei salariati e di chi comunque vive del proprio lavoro una serie di vessazioni sia fiscali che relative allo stato sociale.
Questo governo di salvatori della patria non solo ha fatto finta di ignorare questo dato, ma ha deciso di competere con gli speculatori privati in fatto di guadagno improprio, rendendo con la nuova accisa di fine anno una volta più chiaro cosa stia difendendo. Difende uno stato che possa proteggere i profitti dei soliti noti a costo di schiacciare la classe lavoratrice in una situazione di oggettiva povertà e mancanza di futuro.
E' un governo di persone capaci, è indubbio, ma di fare cosa?
- sulla crescita dei prezzi del 2008: http://www.borsainside.com/servizi/quotazione_petrolio.shtm
- sulla quotazione attuale: http://www.borsainside.com/servizi/quotazione_petrolio.shtm
- sulla composizione del prezzo (articolo basato su fonti del 2007) http://www.agienergia.it/Notizia.aspx?idd=62&id=35&ante=0
- tabella dei prezzi medi (da scaricare attraverso un link): http://www.cgiamestre.com/2011/09/andamento-prezzi-carburanti/
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